mercoledì 30 ottobre 2013

Indipendenza


I prodotti indipendenti mi hanno sempre affascinato.
Mi stanno simpatici.

Se ne stanno lì, fuori dal mainstream, liberi da compromessi, belli o brutti che siano comunque fieri di mostrarsi per quello che sono: dichiarazioni di libertà e di voglia di fare.

Li devi cercare.

Sono sassi lanciati in uno stagno, nella speranza che l'onda propagata si ingigantisca al punto tale che per chi sta intorno sia impossibile, poi, non notarla.

Ma quello che più mi piace di questi prodotti è questo loro possedere una personalità propria, riconoscibile, forte, prepotente.

Quasi avessero un'anima.

Caratteristica questa che quasi sempre si perde, quando il prodotto in questione smette di essere un'entità ribelle e viene inserito in un contesto più commerciale, nel ciclo produttivo... uniformato al sistema (e gli esempi non mancano...).

D'altro canto, il fumetto indipendente, soprattutto quando è MOLTO indipendente (singolo autore, coppia all'arembaggio, piccole case editrici) si presenta spesso accompagnato da alcune caratteristiche di debolezza ricorrenti.

Può capitare l'albo dai disegni stratosferici, che presenta però una storia inutile o inesistente...
E allora diventa una semplice vetrina per un disegnatore.

Può capitare una graphic novel di 200 pagine, disegnata in uno stile che non si può definire elementare, ma proprio da scuole elementari...
E allora diventa un diario che magari direbbe anche cose interessanti, ma non si riesce a guardare.

Può capitare che sia una storia brutta, corta o lunga, disegnata pure male...
E allora diventa una birichinata bella e buona.

Ma la sorpresa sta sempre dietro l'angolo ed ogni tanto capita di imbattersi in piccoli capolavori, da leggere, rileggere e conservare in libreria.

Rascals non appartiene a quest'ultima categoria, ma si augura di non appartenere nemmeno alle prime tre.
E' una storia a fumetti.
Se sfogliandola avrete occasione di passare qualche minuto immersi in una piacevole lettura, potrò ritenermi più che soddisfatto.
Se vi lascerà qualche spunto sul quale riflettere, ancora meglio.

Rascals Volume 1

Non voglio svelarvi troppo sul primo volume, ma posso dirvi che sarà il più indie di tutti.
Nella tecnica di disegno e nella struttura della sceneggiatura.
Non mi cimentavo in storie a fumetti da parecchio tempo, quando l'ho comiciato l'ho quindi usato come palestra per riprendere un pò di allenamento, rubando tempo tra un lavoro e l'altro in un periodo indubbiamente non facile... non facile dal punto di vista lavorativo e non facile dal punto di vista prettamente personale.
Non ho seguito procedimenti standard.
La pianificazione organica arriverà con il volume 2.
Il volume 1 è un campo di battaglia, un cancello che si apre e dal quale cominciate ad intravedere un mondo.

La storia di Rascals parla di evoluzione.
I personaggi si evolveranno, la storia si evolverà.
NIENTE rimarrà uguale a se stesso.

Perchè?
Perchè l'indipendenza ci permette di spingerci ovunque, senza catene, senza limiti, senza censure.
Quando penserete di avere inquadrato la situazione arriverà qualcosa a ricordarvi che qui niente si può inquadrare o dare per scontato.

Siamo canaglie.

Canaglie libere.

2 commenti:

  1. Secondo me sarà uno di quei fumetti brutti che poi ti piace.
    Come strategia di marketing vi proporrei di piazzarvi all'angolo di una strada e lanciarlo nella schiena a chi vi passa davanti, poi chiedete scusa e dite che non avete fatto apposta, a questo punto il ghiaccio è rotto, ditegli che siete finiti in mano al racket dell'usura e che se non vendete almeno un centinaio di volumi entro sera vi taglieranno le orecchie, male che vada vi fa la carità.

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  2. In realtà abbiamo già reclutato dei picchiatori nerd armati di mazza da beseball disposti ad "invogliare" i passanti. In cambio di un disegnino, ovviamente.

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